Il Salento è una delle località più suggestive del Sud Italia. È ricco di tesori storici e paesaggistici nascosti, per cui non sorprende che l'arte rupestre sia presente in numerose grotte e santuari, rappresentando un vero patrimonio da preservare e valorizzare.
L'arte rupestre nel Salento: una storia millenaria
Per conoscere l'arte rupestre salentina devi addentrarti in una storia che affonda le radici in migliaia di anni fa, quando le primissime popolazioni che abitavano la regione scelsero proprio i santuari e le grotte naturali come luoghi per esprimere la creatività. Nel corso dei secoli questa particolare forma d'arte ha visto un'evoluzione significativa, seguendo le epoche e i cambiamenti culturali che hanno caratterizzato tutto il territorio.
Le testimonianze di arte rupestre nel Salento sono riferibili al periodo del Paleolitico, con le grotte che erano luoghi di culto e rifugi. Le incisioni che si possono trovare consistono in figure umane o animali, spesso raffigurati in maniera stilizzata.
Nel Neolitico si svilupparono poi rituali e cerimonie funebri, con rappresentazioni che si arricchirono ulteriormente di simbologia. Nell'età del bronzo ci furono altri cambiamenti nell'oggetto delle incisioni, che tuttavia riguardavano sempre motivi religiosi.
Le epoche successive, come quella greca e romana, segnarono un punto di svolta, con i santuari preistorici e le grotte che vennero utilizzati come necropoli, perciò l'argomento di questi lavori artistici assunse un significato allegorico o mitologico.
Con l'avvento del Cristianesimo, in periodo medievale, l'arte rupestre salentina ebbe una battuta d'arresto poiché scomparvero le culture pagane.
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I santuari
Un'esperienza imperdibile durante la permanenza in territorio salentino è la visita ai numerosi santuari rupestri, dove è possibile trovare antiche costruzioni realizzate all'interno di caverne naturali o grotte, che sono state utilizzate nel corso dei secoli come luoghi di devozione.
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Santuario di San Biagio: è uno dei più importanti, con cappelle decorate e meravigliosi affreschi databili all'epoca bizantina. All'interno si respira un clima mistico che invita alla preghiera e alla meditazione.
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Santuario di San Salvatore: risale all'epoca paleocristiana e conserva dipinti che raffigurano scene dei santi e di Cristo.
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Santuario della Madonna della Grotta: al suo interno sono presenti dipinti e statue raffiguranti la Vergine Maria, a testimonianza dell'antica devozione della popolazione.
Un'altra ottima idea di viaggio è visitare le cavità naturali come la Grotta di Zinzulusa a Castro Marina, nella quale è possibile ammirare stalattiti e stalagmiti, in un contesto naturale databile al Pliocene. Una curiosità su questa grotta riguarda la parete della cripta, detta anche Duomo.
Questa zona della grotta risale al Cretacico ed era popolata da molti pipistrelli, con il guano che si era poi solidificato e consentiva addirittura di camminarvi sopra. Negli anni quaranta gli operai la ripulirono e scrissero i propri nomi sulla parete. Si tratta dunque di una forma simpatica e moderna di testimonianza rupestre, che puoi conoscere abbinando l'architettura alla speleologia.
Itinerari e consigli
Se desideri scoprire l'arte rupestre del Salento, devi sapere che esistono numerosi itinerari e percorsi specifici che consentono di visitare le principali grotte e i santuari della regione. Il suggerimento migliore è non improvvisare ma informarsi adeguatamente in precedenza, anche per ottimizzare i tempi e rendere l'esperienza decisamente migliore.
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Pianifica con cura il percorso, calcolando tempi di percorrenza, distanze e variabili climatiche poiché molti siti di interesse rupestre salentini si trovano in aree difficilmente accessibili. Potrebbe essere necessario dotarsi di mappe e attrezzature adeguate.
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Contatta una guida autorizzata che ti possa fornire informazioni dettagliate sull'arte, la cultura e la storia salentina, prendendo come punto di riferimento le associazioni culturali o le agenzie turistiche che organizzano visite guidate.
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Indossa scarpe comode e scegli un abbigliamento adatto al periodo dell'anno e alla condizione del terreno, avendo cura di portare con te una torcia per illuminare le zone più scure, anche perché molte grotte sono completamente prive di illuminazione artificiale.
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Ricordati di rispettare l'ambiente, evitando di toccare qualsiasi tipo di materiale, osservando rigorosamente le regole e tenendo conto che si tratta di testimonianze provenienti addirittura dalla preistoria.