Il Salento è una regione della Puglia conosciuta per i suoi panorami meravigliosi, le popolari specialità gastronomiche e le bellissime città che ospita.
Tra queste troviamo alcune molto famose come Lecce e Otranto, ma una vera chicca di cui non tutti sono a conoscenza è lo storico e scenografico paese di Nardò, in provincia di Lecce. La cittadina è abitata da circa 30.000 persone che la rendono uno dei centri storici più vivi della zona, la cui posizione risulta essere estremamente strategica poiché posto a metà strada tra Lecce e Santa Maria di Leuca.
Il comune è diventato conosciuto soprattutto per la bellezza del suo centro storico, un luogo dove storia, cultura e natura si intrecciano per dare vita ad uno dei borghi più belli e scenografici d'Italia.
Nardò: un centro storico unico nel suo genere
Visitando la città è impossibile non notare un centro storico di notevole pregio e spesso ci si può sentire immersi in un vero e proprio imponente reperto storico. Alcuni dei luoghi d'interesse della città sono indubbiamente le numerose piazze dove si radunano la maggior parte degli abitanti del luogo, i centri di vita della città.
La prima piazza che vi consigliamo di visitare è Piazza Salandra, considerata una delle più affascinanti piazze di tutta la Puglia grazie alla sua moltitudine di palazzi barocchi (ritrovabili anche a Lecce) come il Sedile e il Palazzo della Pretura (chiamato anche Palazzo della Città) il quale si contraddistingue per il suo ampio porticato e per la presenza della Torretta dell'Orologio sulla facciata principale. Al centro della piazza è possibile ammirare la Guglia dell'Immacolata, imponente nei suoi 19 metri di altezza.
La seconda piazza della città è adiacente a quella citata in precedenza ed è denominata Piazza San Domenico, prendendo il nome dell'omonima chiesa che si affaccia su di essa. Questa è proprio l'attrazione principale della piazza grazie alla sua facciata barocca divisa in due ordini, uno semplice e uno riccamente decorato. Con affaccio sulla piazza è anche possibile osservare il Convento dei Domenicani, il quale, nel 1866, è stato trasformato in scuola pubblica.
Al centro della piazza è anche possibile ammirare la Fontana del Toro dalla quale zampilla costantemente acqua fresca e sulla quale troneggia l'immagine dello stemma cittadino, realizzato nel 1930; una leggenda narra che Nardò è stata fondata nel preciso punto dove si erge la fontana.
Tra i luoghi d'interesse della città troviamo anche L'Osanna, una struttura unica nel suo genere che ricorda quasi un baldacchino ad otto colonne, la quale è situata nella piazza omonima e antistante il parco pubblico della città. Nell'antichità questa struttura architettonica era la prima ad essere ammirata per tutti coloro che arrivavano da Lecce e questo fatto le fece acquisire il nome di "biglietto da visita" della città.
Infine l'ultimo edificio d'interesse della città è il Castello di Acquaviva, costruito tra il XIV e il XVI secolo per volere del duca Giovanni Antonio Acquaviva d’Aragona; attualmente al suo interno sono ospitate le sedi del comune. Al piano terra dell'edificio è ospitato il Museo della Civiltà Contadina e delle Tradizioni Popolari nel quale sono esposti strumenti, arredi e fotografie della tradizione contadina della zona.
Chiese e luoghi di culto di Nardò
La città di Nardò è conosciuta anche per le imponenti chiese e cattedrali dissipate per tutta la città e che seguono un perfetto stile barocco, in perfetta sintonia con i numerosi palazzi signorili della città.
Tra queste meravigliose costruzioni troviamo la Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta, la quale si trova in via Duomo ed è stata costruita nel VII secolo sulle fondamenta di una precedente chiesa basiliana. Tuttavia nel 1456 fu distrutta da un potentissimo terremoto e durante la sua ricostruzione la sua facciata, prima riccamente decorata, fu resa molto più semplice e lineare.
In contrasto alla facciata, l'interno è riccamente decorato con preziose tele di artisti rinomati e affreschi decisamente degni di nota; in questo luogo è anche possibile osservare un antico crocifisso nero realizzato in legno di cedro nel XIII secolo. Dal 1879 la chiesa è dichiarata monumento nazionale.
Una seconda chiesa di immenso pregio è la Chiesa della Beata Vergine Maria del Carmelo, alla quale è annesso l'omonimo convento (conosciuto per essere uno dei maggiori complessi monastici della città). Anche in questo caso una semplice facciata maschera al suo interno meravigliosi affreschi barocchi oltre che a preziose tele dedicate alla Madonna del Carmine, all'Addolorata e moltissime altre.