Il Castello Aragonese di Otranto: storia e curiosità

Il Castello Aragonese di Otranto: storia e curiosità

    Situata a breve distanza dal punto più orientale dello Stivale, Otranto è una cittadina che vanta oltre 8 secoli di storia. Durante questo lunghissimo lasso di tempo, si sono alternate dominazioni ed influenze culturali molto diverse le une dalle altre: dai messapi agli aragonesi, passando per greci, romani e bizantini.
    Fin dalla sua fondazione, Otranto è sempre stata un ponte tra Oriente ed Occidente, tanto da essere soprannominata la "porta d'Oriente". A rendere questa città così suggestiva, contribuisce in larga parte il castello aragonese, il cui prolungamento è rappresentato dalle mura cittadine, con cui forma un unico sistema difensivo.

    Curiosità e misteri legati al castello di Otranto

    Sono parecchie le leggende e le curiosità che riguardano il Castello Aragonese di Otranto. Superato il fossato si giunge all'interno di un cortile che, attraverso una scala di pietra, conduce su un ballatoio. Qui si apre una delle stanze più particolari ed affascinanti della fortezza, la Sala Triangolare: impreziosita da splendide decorazioni militari, presenta un particolarissimo motivo parietale, formato da alcune pietre disposte a spina di pesce.

    Diverse sono le leggende che avvolgono questo luogo, alcune delle quali alimentate dal celebre romanzo gotico di Horace Walpole, che descrisse un passaggio segreto in grado di condurre fino al monastero di San Nicola di Casole. Ma non mancano neppure le storie legate a fantasmi e presenze soprannaturali, tra cui quello di Giulio Antonio Acquaviva, conte di Conversano ucciso dai Turchi nel 1481.

    Il suo fantasma vagherebbe tra le stanze del castello privo di testa, in quanto quest'ultima venne inviata a Costantinopoli come trofeo di guerra. Un'altra leggenda narra di un soldato spagnolo che, dopo la morte della moglie, perse completamente il senno: ogni notte tornerebbe a piangere sulla sua sepoltura, ancora oggi situata all'interno del castello.

    Il castello di Otranto fu teatro di orrende esecuzioni: dall'alto del bastione Punta di Diamante venivano gettati in mare i corpi dilaniati di tutti coloro che tentavano la fuga dalle carceri collocate nei sotterranei!


    La storia del castello
    Il castello attuale fu edificato a partire dal 1485, in seguito alle gravi devastazioni causate dai saraceni nel 1480, quando l'intero sud Italia venne travolto dalla furia degli invasori turchi. I lavori furono affidati agli architetti Francesco di Giorgio Martini e Ciro Ciri, entrambi esperti di architettura militare.

    Il Castello Aragonese rese praticamente inespugnabile la città, proteggendola sia dalla parte che affaccia sul mare che dal lato posteriore. La fortezza venne rimodernata quasi due secoli dopo, nel 1647, quando diversi lavori di consolidamento contribuirono a renderla il gioiello che possiamo ammirare oggi.

    Un capolavoro di architettura militare

    L'aspetto attuale del castello di Otranto è figlio dei numerosi rifacimenti voluti dai viceré spagnoli, capaci di trasformarlo in un vero e proprio capolavoro di architettura militare. Ancora oggi, sul portale d'ingresso, campeggia lo stemma di Don Pedro da Toledo, risalente al 1535.

    Il castello possiede una pianta pentagonale ed è circondato da un profondo fossato, su cui affacciano tre torri circolari in carparo, cui vennero assegnati i nomi femminili di Alfonsina, Ippolita e Duchessa. Sul quarto lato, invece, campeggia una torre la cui punta appare protesa verso il mare. Anche lo splendido portone d'ingresso che introduce all'interno del centro storico fu chiamato porta Alfonsina.

    Come ogni castello che si rispetti, anche questo fu dotato di un ponte levatoio, che permetteva a persone, animali e carri di attraversare l'ampio fossato scavato lungo il perimetro della fortezza. Oggi, al posto dell'acqua è presente un prato inglese, che dona al castello un aspetto meno severo e più accogliente.
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